Otto giorni, soltanto otto maledettissimi giorni…
Sono quelli che trascorsero del suo ultimo dipinto prima di morire nel 1954, aveva solo 47 anni.
Cosa lascia rappresentato in questo quadro; un saluto d’addio? Trasmettere che nonostante tutto la vita va vissuta?
Ancora faccio fatica a capire certi meccanismi nella sua mente…
Per Frida Khalo, questo dipinto “apparentemente ” semplice ma alcontempo affascinante, pieno di colore che non tradì mai in tutto il suo percorso creativo; anche nei momenti sconfortanti vicini alla morte.
Probabilmente volle rappresentare un “proseguire“, un “non è finita ancora“, andrò ancora avanti oltre la terra, la luna, il sole… forse pure, oltre un aldilà.

Angurie…sembrerebbe persino banale, agli occhi di grandi maestri.
La pittura, così sgargiante d’un rosso sangue che ruba in assoluto lo sguardo, ha una motivazione ben precisa, niente lasciato a caso.

Il suo rapporto con l’arte, sarà sempre impregnato di lei stessa, traumatico; le sue credenze, i suoi più profondi dolori, l’amore trovato e sofferto, il dolore fisico e paradossalmente; le speranze.
In “viva la vida“, lascia in eredità un messaggio chiaro; gioia di vivere e anche un pacato e ultimo grido di dolore.
Tua.
22 agosto, 2022.
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