Ritorno? Di Frida la Loka, (IT-ESP)

E' passato del tempo, tanto, direi troppo, nell'intento di cercare di scrivere, plasmare in parole, pensieri ragionamenti sensazioni.

Semplicemente ero stanca, sì, stanca di cercare di creare uno spazio tutto per me e solo per me, fisico e mentale. E' stato un vero rammarico, forse avrei avuto svariati argomenti su cui parlare, non sono mancati con un estate torrido, frenetico, sostanzialmente vivo, pieno di novità ed emozioni; in una vita così sciatta, cosí banale che potrei dire: forse mi sta bene, mi ci sono abituata.

Il rammarico resta ancora e la stanchezza anche, perché non sono riuscita a cambiare nulla. Il mio essere è un fermoimmagine di Primavera, mentre scorro le pagine d'un vecchio calendario in carta con la pubblicità della panetteria o farmacia, non ricordo di preciso, ed è lì dove s'è fermato il tempo; Giugno, dice la scritta sopra, di solito quando giro in casa di fretta faccio uno scarabocchio con la biro come memo, forse era fine scuola? E me ne accorgo che a mala pena lo si usa, ogni dispositivo, dal telefono al PC ha un'app ad hoc.

E poi? Cos'è successo nei mesi successivi fino a Settembre?... Il silenzio, improvvisamente m'invade, perché vedo solo vuoto e mi vergono, mi sento una merda.

In un'attimo, cercando di guardare il tramonto dalla finestra della scrivania (condivisa, in teoria), la mia postazione si riduce allo spazio che copre una vecchia, nonché amata notebook; di fianco, un fiameggiante desktop con la tastiera che occupa forse l'ottanta per cento dello spazio. Non faccio caso oramai, io non ho i tempi per godere dello spazio, quindi lascio stare.

Dicevo, il tramonto dalla finestra... purtroppo quello che riesco mettere a fuoco sono invece le ragnatele che hanno invaso la zanzariera, in assenza di persona o cosa, perciò e inesorabilmente perdo la concentrazione, vado giù come un razzo, prendo quello che m'ocorre per pulire e torno, dimenticando che ero nell'intento di guardare il tramonto e scarabocchiare qualcosa nel mio vecchio pc.

Una volta pulita, soddisfatta di aver potuto finire almeno qualcosa, il sole era calato e il buio iniziaba a inondare ogni angolo...

E basta; tempo finito, ora di cena, ora di chiudere la notebook...
Immagine: personale di Frida la Loka
Ha pasado tiempo, mucho, diría demasiado, tratando de escribir, plasmar en palabras, pensamientos razonamientos, sensaciones. 

Simplemente estaba cansada, sí, cansada de tratar de crear un espacio todo para mí y sólo para mí, físico y mental. Estoy realmente arrepentida, tal vez, tenía distintos argumentos de los cuáles hablar, no faltaron en un verano tórrido, frenético, sustancialmente lleno de vida, lleno de novedades y emociones; en una vida así de chata, así de banal, que podría decir: me está bien, me he abituato.

El arrepentimiento aún resta y el cansancio también, porque no logré cambiar nada. Mi ser es una imagen fija de Primavera, mientras deslizo las páginas de un viejo calendario de papel con la publicidad de la panadería o farmacia, no recuerdo precisamente, y es allí, donde se paró el tiempo; Junio dice escrito arriba, normalmente quando doy vueltas por la casa, velozmente hago un garabato con la lapicera para no olvidarme, era el final de la escuela?
Y me doy cuenta que ya casi ni se usa, cada dispositivo, del teléfono a la computadora tiene una aplicación ad hoc.

Y después? Que sucedió en los meses sucesivos hasta Septiembre?... El silenzio me invade improvisamente, porque veo sólo vacío y me avergüenzo, me siento una mierda.

En un momento, tratando de ver el atardecer a través de la ventana del estudio (compartido en teoría), mi ubicación se reduce al espacio que abarca una vieja y amada notebook; al lado, un flamante monitor con su teclado , que ocupa probablemente el ochenta por ciento del espacio. No me preocupa más, no tengo tiempos para aprovecharlo. En consecuencia abandono la lucha.

Decía; el atardecer en la ventana... lamentablemente lo que atrae mi atención son las telas de araña que han invadido el mosquitero, en la ausencia de persona y/o cosa, en consecuencia e inexorablemente, pierdo la concentración, voy abajo como un rayo, aferro aquello que me sirve para limpiar y regreso, olvidando que estaba tratando de ver el atardecer y de garabatear algo en mi viejo PC.

Limpio el mosquitero, satisfecha de haber terminado al menos algo, el sol había ya caído y la oscuridad iniciaba a inundar cada ángulo...

Y basta; tiempo terminado, hora de cena, hora de cerrar la computadora.

Tua

5 settembre, 2023

Ripubblicato su http://alessandria.today

28 pensieri su “Ritorno? Di Frida la Loka, (IT-ESP)

  1. Ci sono stati lunghi periodi in cui facevo mille cose, avevo la giornata densa di impegni, eppure a fine giornata mi sembrava di non avere fatto nulla.
    Perché facevo tutto per gli altri (anche se volentieri), o per lavoro, ma non facevo nulla per me stesso, che mi facesse sentire davvero bene, anche solo una passeggiata.

    In aereo dicono che, in caso di emergenza, bisogna prima indossare la “nostra” maschera di ossigeno, e solo “dopo” aiutare gli altri ad indossarla.
    Talvolta anche nella vita dovremmo fare così: prima pensare a noi stessi, e solo dopo pensare agli altri. Ma quasi mai ciò è possibile.

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  2. Chiedo perdono a chi questo post, l’ha già visto, volevo fare un pò per volta e seguire il consiglio di Marcello e scrivere in italiano ed espagnolo, portato a bozze e ricaricato, si vede che prende la data odierna. 🙏🙏✨️🌷

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      1. E anche te ringrazio, ma non mi conoscete a tal punto per affermare questo. Se chiedo troppo a tutti quanti, è una cosa sola, non vedetemicome una povera sfigata, (che in realtà un pò lo sono), ma non fatemelo capire, mi ferisce profondamente per come la penso, per come ero. 🙏✨️

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