Il cubo di Rubik – da  Frida la Loka.

Ernő Rubik.

Image: Amazon
Un 13 luglio, 1944, nasceva in Ungheria (Budapest), Ernő Rubik inventore del gioco più popolare della storia, Cubo di Rubik o Cubo magico. Architetto, industrial designer, scultore, specializzato nello studio della geometria, dedica due anni allo studio d'un gioco geometrico tridimensionale che contemporaneamente fosse dal punto di vista artistico, inconfondibile.

Desiderava che diventasse iconico tanto quanto il quadro di Marylin di Andy Warhol. Il risultato fu il famoso Cubo di Rubik.
Ernő finí il disegno nel '74 a Budapest, patentato anche lì, come "Rompicapo mecanico 3x3x3, con patente HU170062.mcxk, con quella giró le fabbriche di giocattoli di Budapest, senza grandi risultati, quello lo portó a finanziare di tasca propria nel '77 un loto che incaricò ad un iniettore di plastica. Fece tutte le strade della città, a piedi, fermandosi in ogni negozio di giocattoli finendo lo stock.
Il passaparola non tardò, i ragazzi iniziarono la ricerca del Cubo, in quel momento si pagavano cifre esagerate per averne uno. Nel '79, "Ideal Toys" s'interesò del caso, facendo un contrato per la distribuzione internazionale di questo novedoso gioccatolo.

Il fatto che, Ungeria, appartenesse al " Patto di Varsavia", non compromise i grossisti più importanti. Nel febbraio di 1980, Ernő si trasferisce a Londra, dove in una grande fiera presenta il già ufficialmente chiamato "Cubo Magico, ci furono altri fabbricanti che cercarono di commerciallizarlo con altri nomi, ma Ernő, avendo tutti i diritti, accettò soltanto i nomi "Cubo Magico" o "Cubo di Rubik".
Nel susseguirsi degli anni disegnó due versioni ancora, "La vendetta di Rubik" di 4x4x4, e "Il Cubo del Professore", 5x5x5 , anche se, nessuno di questi ugualò in fama e fortuna il primo, diventando il giocattolo più venduto della storia con 300 miglioni di pezzi.

Nonostante, i contratti miliardari e diritti d'autore a lui proposti, Ernő, non ha smesso di vivere a Budapest.
Ernő Rubik, circa 1980 | Pictoral Parade/Getty Images

CI AVETE MAI PROVATO?!

Tua

15 luglio, 2023

Ripubblicato su http://alessandria.today

22 pensieri su “Il cubo di Rubik – da  Frida la Loka.

  1. In elementary school, my math classmates and I analyzed the order of standard movements one after the other. Eventually it became routine. We were able to shoot it even blindly. The first copies were expensive… But the creaking of the plastic… was unbelievably delicious. We took the cube to pieces, the mechanics were impressive. Then we understood what the filming protocols could be. Then the solution was simple. Especially the cumulative experience of 400 children.

    Later, my children and their friends deciphered the complex key combinations of computer games (e.g. the Aladdin game) in the same way as we used to decipher the dice.

    Alle elementari, io e i miei compagni di classe di matematica abbiamo analizzato la sequenza dei movimenti standard. Alla fine è diventata routine. Siamo stati in grado di girarlo anche alla cieca. Le prime copie erano costose… Ma lo scricchiolio della plastica… era incredibilmente delizioso. Abbiamo fatto a pezzi il cubo, la meccanica era impressionante. Poi abbiamo capito quali potevano essere i protocolli di ripresa. Allora la soluzione era semplice. Soprattutto l’esperienza cumulativa di 400 bambini.

    Successivamente, i miei figli e i loro amici hanno decifrato le complesse combinazioni di tasti dei giochi per computer (ad esempio il gioco Aladdin) nello stesso modo in cui noi decifravamo i dadi.

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  2. Una cosa strana: non sono mai riuscito a capirlo.
    E ho sempre davanti agli occhi la bravura di un mio compagno delle medie (!!!) che lo risolveva in pochi secondi con una velocità incredibile, una vera magia davanti ai nostri occhi (ed anche a quelli dei professori).

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