Arrivare a mercoledì per me e tutto un traguardo, con tanto di medaglia. Finire la settimana è ben altro discorso, ogni stramaledetto venerdì, mi accingo mentalmente ad ascoltare ‘Chariots of Fire’ e là, lontano, vedo il mio di nastro. Non è semplice fare come se la mia vita fosse ‘normale’ perché semplicemente non lo è. Ma come Frida, vado avanti, come posso.

In ogni suo singolo scatto, quello che colpisce di più non è il suo aspetto ( per tanti canoni), trascurato, soppraciglie folte, baffi ben allineati.
Almeno per quanto mi riguarda, proprio il suo sguardo, gagliardo, sicuro, diritto alla lente, senza ripensamenti, con un bagaglio d’accettazione che io non possiedo, uno sguardo decisamente di sfida.
Il mento in su, sventolando veste di colori variopinti e importanti orecchini d’ogni genere, pure un paio che raffigurano delle mani, regalatole da Picasso, quando si son conosciuti in una delle tante tertulie occasionali chissà, a parlare di politica e forse d’arte.

Se guardo addietro, vedo in me quella gagliardia che oggi credo di aver perso, mentre che paradossalmente proprio dopo i suoi peggiori anni della vita, Frida ha saputo risollevarsi, da sola. Lei con al suo fianco la sua inseparabile ombra, fedele, forse l’unica.

Tua.
31 maggio, 2022
Sono d’accordo anch’io con Daniela e Wwayne 🙏🙏🙏
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Proprio così, vorrei solo capire dove ha trovato le ali per poter volar. Grazie del commento.
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Concordo in pieno con la mia amica Daniela.
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Lei si che ha vissuto libera da ogni pregiudizio e giudizio
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