Era il rivo strozzato che gorgoglia, era l'incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
Chissà se un giorno butteremo le maschere che portiamo sul volto senza saperlo. Per questo è tanto difficile identificare gli uomini che incontriamo.
Forse fra i tanti, fra i milioni c'è quello in cui viso e maschera coincidono e lui solo potrebbe dirci la parola che attendiamo da sempre. Ma è probabile che egli stesso non sappia il suo privilegio.
Chi l'ha saputo, se uno ne fu mai, pagò il suo dono con balbuzie o peggio. Non valeva la pena di trovarlo. Il suo nome fu sempre impronunciabile per cause non solo di fonetica. La scienza ha ben altro da fare o da non fare.