Pupille e lucciole, di Frida la Loka

Poesia, (ITA-ESP)

Guardai il cielo sereno
e le stelle tremanti scivolarono sui miei seni
come brividi clandestini
mentre le lucciole—custodi di peccati leggeri—
non osarono più danzare nelle ombre umide della notte.

Forse furono i miei occhi
affamati di immaginarie promesse
a restringersi nel buio
cacciatori timidi di bagliori perduti.

E in quel velluto tiepido di respiri e sudore
si fusero zefiri e desiderio
aromi segreti di pelle in disarmo.

Le pupille si fecero abissi
fiori notturni spalancati a un sorso di luce
mentre il battito si avvolse nell’attesa
ogni sussulto fu nascosto dal pudore
e tradito dall’eco del corpo.

La volta celeste, impassibile e complice
abbeverò il mio silenzio di fremiti
trasformò il respiro in polvere di stelle.

E il mio buio—caldo saturo di ossimori—
Fu l’unico luogo dove la notte osò sussurrare
nomi mai pronunciati,

tra la fame dell’anima e la carezza dell’ombra.

Pupilas y Luciérnagas, poema.

Miré el cielo sereno,
y las estrellas, temblorosas, se deslizaron sobre mis senos
como escalofríos clandestinos,
mientras las luciérnagas—guardianas de pecados ligeros—
ya no osaron danzar entre las sombras húmedas de la noche.

Quizá fueron mis ojos, hambrientos de imaginarias promesas,
los que se estrecharon en la oscuridad,
cazadores tímidos de destellos perdidos.

Y en ese terciopelo tibio de alientos y sudor,
se fundieron céfiros y deseo,
aromas secretos de piel en desarme.

Las pupilas se hicieron abismos,
flores nocturnas abiertas a un sorbo de luz,
mientras el latido se envolvió en la espera,
cada estremecimiento fue ocultado por el pudor
y traicionado por el eco del cuerpo.

La bóveda celeste, impasible y cómplice,
sació la sed de silencio y estremecimientos,
transformó el aliento en polvo de estrellas.

Y mi oscuridad—cálida, saturada de oxímoros—
fue el único lugar donde la noche osó susurrar
nombres nunca pronunciados

entre el hambre del alma y la caricia de la sombra.

Tua

18 luglio, 2025.

37 pensieri su “Pupille e lucciole, di Frida la Loka

      1. Mi piace, è un bel risultato. Sicuramente sperimentando ancora puoi trovare un’altra voce che sia solo tua già come quella che ben delinea il tuo canto. Ci sono figure che davvero apprezzo. Ottimo “esperimento” se così lo vuoi chiamare. RiV

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