Sinossi del Libro

La bella virtù racconta la storia di Felice e Maria Ausilia, due giovani che si sono conosciuti durante la Seconda guerra mondiale, mentre erano sfollati in un paese dell’interno della Sardegna. Rientrati a Cagliari, affrontano un lungo fidanzamento prima di potersi sposare nei primi anni Cinquanta. Affidato a quattro voci narranti che si alternano (Felice, Maria Ausilia, la loro figlia Carla e il nipote Kevin), il romanzo ripercorre la vita di una famiglia dal dopoguerra ai giorni nostri, tra alti e bassi, le difficoltà economiche dei primi tempi, la nascita dei figli, la brillante carriera universitaria di Felice che porta la famiglia a trasferirsi a Pisa, eventi lieti e drammatici, in un Paese, l’Italia, che cambia e si trasforma sotto i loro occhi. 

Felice è un uomo di grande cultura ma dal carattere difficile: orfano di madre, abbandonato dal padre, viveva praticamente per strada quando i padri salesiani l’hanno preso sotto la loro protezione e l’hanno fatto studiare. L’educazione ricevuta dai salesiani, con una forte accentuazione dell’elemento religioso e una rigida morale sessuale, lo condizionerà per tutta la vita. 

Maria Ausilia è una donna moderna, che lavora e ci tiene alle sue idee, in continua contraddizione con Felice; nello stesso tempo però è una donna del suo tempo, legata al marito e ai figli e capace di emanciparsi solo in parte. A volte, quando si sente particolarmente frustrata, sbotta in un “Accidenti a quel giorno!”, il giorno cioè in cui ha incontrato Felice e si è legata a lui nel bene e nel male.

Carla, la minore dei tre figli della coppia, nel momento in cui i genitori sono anziani e il padre è gravemente malato, diventa il punto di riferimento per i due vecchi e si prende cura di loro cercando di smussarne le asperità; è solidale con la madre ma ha una predilezione per il padre, col quale condivide la passione per la lettura. 

Kevin, studente universitario, dedica la sua tesi a ricostruire l’albero genealogico della famiglia materna: indaga sui tre rami dei Dubois, pellettieri napoletani originari della Francia, dei De Nicolais, ricchi signorotti dell’avellinese, e dei Moscati, una nobile casata la cui presenza in varie località della Campania e degli Abruzzi risale al XVI secolo; il suo compito è stabilire una connessione tra suo nonno Felice Dubois e il popolare santo Giuseppe Moscati. 

Pur non essendo esattamente un sequel, La bella virtù si ricollega al precedente Gli ingranaggi dei ricordi (Arkadia, 2020) che racconta, alternandole, le vicende di Felice e di Maria Ausilia ancora adolescenti durante la Seconda guerra mondiale.

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Questo romanzo tesse le vite di una famiglia nel corso di molti anni, raccontando con intensità le trasformazioni personali e sociali che percorrono. Attraverso temi come la memoria, l’identità e i rapporti tra generazioni, spunta la ricchezza e la complessità dei legami familiari. I lettori potranno addentrarsi in una storia profonda e vera, che sollecita emozioni e stimola a riflettere sul valore delle radici, del tempo e delle relazioni umane.

Frida la Loka

Tua

10 maggio, 2025