Delirio linguistico, di Frida la Loka.

Poesia, (ITA-ESP)

Non col respiro, ma con la nudità di un sogno incarnato,  
Il verbo mi lambisce e mi ferisce, 
come un amante che arde d’impazienza.
come un addio che non sa morire.

Si posa sullo sguardo velato come un tremore che non sa vestirsi, 
striscia nel buio tra le vene della voce, 
morde il silenzio come fame 
e si fa gemito sulla pelle di chi ascolta.

Ogni sospensione, un battito che si trattiene come saliva sul labbro
—non si spegne, ma pulsa più forte.

E l’amore?
 
È un alfabeto di ferite dolci, 
una grammatica che si scrive coi denti.

Delirio lingüístico, poema.

No con el aliento, sino con la desnudez de un sueño encarnado,
El verbo me roza y me hiere,
como un amante que arde de impaciencia,
como una despedida que no sabe morir.

Se posa sobre la mirada velada como un temblor que no sabe vestirse,
se desliza en la oscuridad entre las venas de la voz,
muerde el silencio como hambre
y se convierte en gemido sobre la piel de quien escucha.

Cada suspensión, un latido que se retiene como saliva en el labio
— no se apaga, sino que late más fuerte.

¿Y el amor?

Es un alfabeto de heridas dulces,
una gramática que se escribe con los dientes.

Tua

29 luglio, 2025.

14 pensieri su “Delirio linguistico, di Frida la Loka.

  1. Wow Frida. Wow. Questa tua è pura intensità lirica. È come se ogni verso respirasse l’urgenza di un sentimento che non si può trattenere con le costole. Un impatto emotivo che graffia e consola al tempo stesso. E il finale! Che chiusa. Complimenti, trovo questa tua davvero superba, forse anche perché come sai è molto affine alla mia poetica. Bellissima, grazie! RiV

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