Indifferente fino allo strazio Indugia nella sua presenza, fa soffrire Noncurante delle rose che avvizziscono Indiferente agli uccelli che si dissetano nei suoi stagni.
Adiaforo, virtù che gli apparteneva Nella premura essenziale di cosa vivente Ma la sua , non è reità a vivere, schernito Dall’uomo ignorante, ingenuo. Il suo è affranto, le sue lacrime versa addosso di qualcun altro fino ad allagare le anime.
Come previsto, Palazzo Roverella ci aspettava con la mostra di Kandinskij. Emozioni travolgenti, quantità di lavori, dalle pitture, ai libri, alla musica, già, perché, questo magnifico pittore ci ha lasciato una eredità immensa!
Intreccio di una radice molto stretta che lo lega fortemente alla sua terra d’origine. Dicevo intreccio di capolavori che senza l’approfondimento sulla metafisica, matematica, musica, non sarebbe possibile riprodurre graficamente.
Addietro pensai fossimo “del” creato. Per cui dover gli dovremmo, Convinta di esso andai per la mia strada. Fiera e orgogliosa ero, convinta decisamente. I mortali devono la loro, a buia onnipotenza, non si sa ancora abbastanza, pare che tutti avremo il nostro supremo giudizio finale.
Poi nel frattempo il vissuto muta pelle, siamo camaleonti in questa foresta chiamata mondo, camuffati tante volte di ciò che non siamo veramente.
Un giorno qualsiasi, incertezza arriva, si sgretolano le presunte convinzioni e ti ritrovi di notte con in mano spenta candela, e cera che scorre tra le ditta e anche essa si ferma oramai asciutta.
Ognuno fa la sua, le luci sopra di noi, di gas e caldo avvolte, scintillanti e variopinte, decidono il momento giusto per spegnersi. Gli uccelli migrano alla ricerca di confortevoli posti ricchi da cibarsi a volontà.
Le mucche e animali vari fanno la transumanza, rito che permette di rifocillarsi per affrontare freddi che attendono.
Alcune piante muoiono, altre riaffiorano, ciclo vitale.
E oggi penso. E noi? Esseri “evoluti”? Cosa abbiamo fatto, lasciamo tuttavia tutte le cose che si sono scoperte, inventate, civiltà formate, ecc.
Mente, anima!! decisamente ho avuto bisogno di un pò di tempo per rivalutare “il tutto “.
Oggi penso che “siamo frutto del creato“, chiunque esso sia.